Русские сказки на итальянском языке

Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane Текст

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© Каминская А. И., адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь

© ООО «Издательство АСТ», 2019

Cecino e il bue

Una donna faceva cuocere [1] dei ceci. Passò una povera e ne chiese una scodella [2] in elemosina.

Allora la povera le gridò:

– Che tutti i ceci nella pentola diventino figli! – e se ne andò.

Il fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi di cece e cominciarono a gridare:

– Oh, ne avessi lasciato in vita almeno uno [8] ; ora mi aiuterebbe, e potrebbe portare da mangiare a suo padre in bottega!

Allora sentì una vocina che diceva:

– Mamma, non piangete! – Era uno dei figlioli, che s’era nascosto dietro il manico della brocca e s’era salvato. La donna fu tutta felice:

– Oh, caro, vieni fuori, come ti chiami?

– Cecino, – disse il bambino scivolando giù per la brocca.

– Bravo il mio Cecino! – disse la donna, – ora devi andare in bottega a portare da mangiare al babbo.

Preparò il paniere e lo mise in testa a Cecino.

– Babbo, babbo! Vieni: ti porto da mangiare.

Suo padre pensò: “Chi mi chiama? Io non ho mai avuto figlioli!” Uscì e vide il paniere e di sotto al paniere veniva una vocina:

– Babbo, alza il paniere che mi vedrai. Sono tuo figlio Cecino, nato stamattina.

Alzò il paniere e vide Cecino.

– Bravo, Cecino! – disse il babbo, che faceva il magnano, – ora verrai con me che devo fare un giro per le case dei contadini per sentire se hanno qualcosa di rotto da accomodare.

Così il babbo si mise in tasca Cecino e andarono. Per la strada non facevano che [12] chiacchierare e la gente vedeva l’uomo che pareva parlasse da solo, e pareva fosse matto.

Chiedeva nelle case: – Avete nulla da stagnare?

– Sì, – gli risposero, – ma a voi non la diamo perché siete matto.

– Come matto? Io sono più savio di voi! Cosa dite?

– Diciamo che per la strada non fate che parlare da solo.

– Macché solo. Discorrevo con mio figlio.

– Dove l’avete questo figlio?

– Ecco: cosa dicevamo? Siete matto.

– Oh, che bel figliolo! Mettetelo a lavorare da noi, che gli facciamo far la guardia al bue.

– Ci staresti, Cecino?

– E allora, ti lascio qui e passerò a riprenderti stasera.

Cecino fu messo a cavallo d’un corno del bue e pareva che il bue fosse solo. Passarono due ladri e visto il bue incustodito lo vollero rubare. Ma Cecino si mise a gridare [15] : – Padrone! Vieni, padrone!

Corse il contadino e i ladri gli chiesero: – Buon uomo, da dove viene questa voce?

– Ah, – disse il padrone. – È Cecino. Non lo vedete? È lì su un corno del bue.

I ladri guardarono Cecino e dissero al contadino:

Con Cecino in tasca, i ladri andarono alla stalla del Re per rubare cavalli. La stalla era chiusa, ma Cecino passò per il buco della serratura, aprì, andò a slegare i cavalli e corse via [18] con loro nascosto nell’orecchio d’un cavallo. I ladri erano fuori ad aspettarlo, montarono sui cavalli e galopparono via a casa.

Arrivati a casa dissero a Cecino:

– Senti, noi siamo stanchi e andiamo a dormire. Da’ tu la biada ai cavalli.

Cecino cominciò a mettere le museruole ai cavalli, ma cascava dal sonno e finì per addormentarsi in una museruola. Il cavallo non s’accorse di lui e lo mangiò insieme alla biada.

I ladri, non vedendolo più tornare, scensero a cercarlo nella stalla.

– Sono qui, – rispose una vocina, – sono in pancia a un cavallo!

I ladri sbuzzarono un cavallo, ma non lo trovarono.

– Non è questo. In che cavallo sei?

– In questo! – e i ladri ne sbuzzarono un altro.

Così continuarono a sbuzzare un cavallo dopo l’altro finché non li ebbero ammazzati tutti, ma Cecino non l’avevano trovato. S’erano stancati e dissero:

– Peccato! [19] l’abbiamo perso! E per di più [20] abbiamo perso tutti i cavalli! Presero le carogne, le buttarono in un prato e andarono a dormire.

Passò un lupo affamato, vide i cavalli sbuzzati e ne fece una scorpacciata. Cecino era ancora là nascosto nella pancia d’un cavallo e il lupo lo ingoiò. Quando al lupo tornò fame e si avvicinò a una capra legata in un campo, Cecino di là dentro si mise a gridare:

– Al lupo, al lupo! – finché venne il padrone della capra e fece scappare [21] il lupo.

Il lupo disse: “Come mai faccio queste voci? devo aver la pancia piena d’aria!”, e cominciò a cercare di buttar fuori l’aria. “Be’, adesso non l’avrò più, – pensò. – andrò a mangiare una pecora”.

Ma quando fu vicino alla stalla della pecora, Cecino dalla sua pancia ricominciò a gridare:

– Al lupo! Al lupo! – finché non si svegliò il padrone della pecora.

Il lupo era preoccupato. “Ho ancora quest’aria nella pancia che mi fa fare questi rumori”, – e ricominciò a cercare di buttarla fuori. Spara fuori aria, una volta, due volte, alla terza saltò fuori anche Cecino e si nascose in un cespuglio. Il lupo, sentendosi liberato, tornò verso le stalle.

Passarono tre ladri e si misero a contare i denari rubati. Uno dei ladri cominciò:

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

E Cecino, dal cespuglio:

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

Il ladro disse ai compagni:

– State zitti che mi confondete. Chi dice una parola l’ammazzo.

Poi riprese a contare:

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

– Ah, non vuoi star zitto? – dice il ladro ad uno dei compagni. – Ora t’ammazzo!

E l’ammazza. E all’altro:

– Tu se vuoi fare la stessa fine sai come hai da fare…

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

– Non sono io che parlo, – disse l’altro ladro, – ti giuro, non sono io…

– Io t’ammazzo! – E l’ammazzò. – Ora sono solo, – si disse, – potrò contare i denari in pace. Uno, due, tre, quattro, cinque…

– Uno, due, tre, quattro, cinque…

Al ladro si rizzarono i capelli sulla testa:

– Qui c’è qualcuno nascosto. È meglio che scappi – Scappò e lasciò lì i denari.

Cecino col sacco dei denari in testa se ne andò a casa e bussò. Sua madre aprì e vide solo il sacco di denari.

– È Cecino! – disse. Alzò il sacco e sotto c’era suo figlio e l’abbracciò.

Упражнения

1. Выберите правильный вариант:

1. Una donna faceva cuocere il riso.

2. Una donna faceva cuocere dei piselli.

3. Una donna faceva cuocere dei ceci.

2. Che cos’è una museruola?

3. Вставьте пропущенные слова:

1. Con Cecino in ________, i ladri andarono alla stalla del Re per rubare cavalli.

2. Cecino fu messo a cavallo d’un _______ del bue.

3. Domandò la strada a un paio di ___________ e tutti prendevano spavento.

4. Cecino col _________ dei denari in testa se ne andò a casa e bussò.

4. Выберите нужный глагол:

Passarono tre ladri e ___________ a contare i denari rubati.

5. Выберите нужный предлог: di – dalla – a –in

1. Il fuoco si spense e _____ pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi ____ cece e cominciarono ___ gridare.

2. Così continuarono ____ sbuzzare un cavallo dopo l’altro finché non li ebbero ammazzati tutti.

3. Così il babbo si mise _____ tasca Cecino e andarono.

4. Preparò il paniere e lo mise _____ testa ____ Cecino.

6. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. I ladri (essere) fuori ad aspettarlo, (montare) sui cavalli e (galoppare) via a casa.

2. La stalla (essere) chiusa, ma Cecino (passare) per il buco della serratura, (aprire), (andare) a slegare i cavalli.

3. La donna, spaventata, (cominciare) a prendere questi esserini, a ficcarli nel mortaio e a schiacciarli col pestello come per farne la purea di ceci.

4. Cecino (cominciare) a mettere le museruole ai cavalli, ma (cascare) dal sonno e (finire) per addormentarsi in una museruola.

7. Ответьте на вопросы:

1. Perché la donna non diede una scodella di ceci ad una povera?

2. Perché i ladri sbuzzarono i cavalli?

3. Dove lavorava il marito della donna?

Ответы

1. Una donna faceva cuocere dei ceci.

3. 1. tasca; 2. corno; 3. persone; 4. sacco;

5. 1. dalla, di, a; 2. a; 3. in; 4. in, a;

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ЛЕГКОЕ ЧТЕНИЕ ОНЛАЙН: АУДИО КНИГИ на ИТАЛЬЯНСКОМ ЯЗЫКЕ

(аудио сказка «Красная Шапочка» на итальянском языке)

La mamma che era molto buona le aveva fatto fare un cappuccetto rosso, il quale le tornava così bene al viso, che la chiamavano dappertutto Cappuccetto Rosso.

Un giorno sua madre, avendo sfornato delle frittelle, le disse:

«Va’ un po’ a vedere come sta la tua nonna, perché mi hanno detto che era un po’ ammalata: e intanto portale queste frittelle e questo vasetto di burro».

Cappuccetto Rosso, senza farselo dire due volte, partì per andare dalla sua nonna, la quale stava in un altro villaggio. E passando per un bosco s’imbatté in quella buona lana del Lupo, il quale avrebbe avuto una gran voglia di mangiarsela; ma poi non ebbe il coraggio di farlo, a motivo di certi taglialegna che erano lì nella foresta.

Egli le domandò dove andava.

La povera bambina, che non sapeva quanto sia pericoloso fermarsi per dar retta al Lupo, gli disse:

«Vado a vedere la mia nonna e a portarle le fritelle, con questo vasetto di burro, che le manda la mamma mia».

«Sta molto lontana di qui?», disse il Lupo.

«Oh, altro!», disse Cappuccetto Rosso. «La sta laggiù, passato quel mulino, che si vede di qui, nella prima casa, al principio del villaggio.»

«Benissimo», disse il Lupo, «voglio venire a vederla anch’io. Io prenderò da questa parte, e tu da quell’altra, e faremo a chi arriva più presto.»

Il Lupo si messe a correre per la sua strada, che era una scorciatoia, con quanta forza aveva nelle gambe: e la bambina se ne andò per la sua strada, che era la più lunga, baloccandosi a cogliere le nocciole, a dar dietro alle farfalle, e a fare dei mazzetti con tutti i fiorellini, che incontrava lungo la via.

Il Lupo in due salti arrivò a casa della nonna e bussò.

«Sono la vostra bambina, son Cappuccetto Rosso», disse il Lupo, contraffacendone la voce, «e vengo a portarvi le frittelle e un vasetto di burro, che vi manda la mamma mia.»

La buona nonna, che era a letto perché non si sentiva troppo bene, gli gridò:

«Tira la stanghetta, e la porta si aprirà».

Il Lupo tirò la stanghetta, e la porta si aprì. Appena dentro, si gettò sulla buona donna e la divorò in men che non si dice, perché erano tre giorni che non s’era sdigiunato. Quindi rinchiuse la porta e andò a mettersi nel letto della nonna, aspettando che arrivasse Cappuccetto Rosso, che, di lì a poco, venne a picchiare alla porta.

Cappuccetto Rosso, che sentì il vocione grosso del Lupo, ebbe dapprincipio un po’ di paura; ma credendo che la sua nonna fosse infreddata rispose:

«Sono la vostra bambina, son Cappuccetto Rosso, che vengo a portarvi le frittelle e un vasetto di burro, che vi manda la mamma mia».

Il Lupo gridò di dentro, assottigliando un po’ la voce:

«Tira la maniglia e la porta si aprirà.»

Cappuccetto Rosso tirò la stanghetta e la porta si aprì.

Il Lupo, vistala entrare, le disse, nascondendosi sotto le coperte:

«Posa la stiacciata e il vasetto di burro sulla madia e vieni a letto con me».

Cappuccetto Rosso si spogliò ed entrò nel letto, dove ebbe una gran sorpresa nel vedere com’era fatta la sua nonna, quando era tutta spogliata. E cominciò a dire:

«O nonna mia, che braccia grandi che avete!».

«Gli è per abbracciarti meglio, bambina mia.»

«O nonna mia, che gambe grandi che avete!»

«Gli è per correr meglio, bambina mia.»

«O nonna mia, che orecchie grandi che avete!»

«Gli è per sentirci meglio, bambina mia.»

«O nonna mia, che occhioni grandi che avete!»

«Gli è per vederci meglio, bambina mia.»

«O nonna mia, che denti grandi che avete!»

«Gli è per mangiarti meglio.»

E nel dir così, quel malanno di Lupo si gettò sulla povera Cappuccetto Rosso, e ne fece un gran boccone.

La storia di Cappuccetto Rosso fa vedere ai giovinetti e alle giovinette, e segnatamente alle giovinette, che non bisogna mai fermarsi a discorrere per la strada con gente che non si conosce: perché dei lupi ce n’è dappertutto e di diverse specie, e i più pericolosi sono appunto quelli che hanno faccia di persone garbate e piene di complimenti e di belle maniere.

Erano contenti tutti e tre: il cacciatore scuoiò il lupo e si portò via la pelle; la nonna mangiò la focaccia e bevve il vino che aveva portato Cappuccetto Rosso, e si rianimò; ma Cappuccetto Rosso pensava: »
Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te l’ha proibito!».

Источник

Итальянские сказки / Fiabe Italiane

© Ибарбия А.И., адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь

© ООО «Издательство АСТ»

Il pesce lucente

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Упражнения

1. Выберите правильный вариант:

1. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con dieci ducati.

2. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con cento ducati.

3. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio il pesce lucente.

4. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una lanterna magica.

2. Che cos’è un letame?

3. Un animale domestico.

3. Вставьте пропущенное слово:

1. Al bosco ____ stava piangendo, quando tornò quel signore.

2. Videro _____ a quella finestra.

3. Era una notte ____, di burrasca.

4. Il vecchio prese ____ e svenne.

4. Выберите нужный глагол:

Il vecchio ___________ la borsa e svenne.

5. Выберите нужный предлог:

1. Diedero _____ vecchio metà della loro pesca.

2. Andò _____ letto strappandosi i capelli.

3. Fecero _____ lui il patto.

4. Continuò ad andare ____ bosco l’indomani.

6. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. (Andare) tutti i giorni a far legna nel bosco e (vendere) la fascina per comprare il pane.

2. Al bosco l’indomani (stare) piangendo, quando (tornare) quel signore.

3. Stavolta il vecchio li (nascondere) sotto un mucchio di cenere.

4. Il vecchio (prendere) la borsa e (svenire).

7. Ответьте на вопросы:

1. Che cosa faceva il vecchio nel bosco ogni giorno?

2. Chi ha incontrato nel bosco?

3. Perché il vecchio non ha detto niente alla sua moglie?

4. Che cosa ha regalato il signore al vecchio?

5. Che cosa faceva il pesce?

6. Raccontare il testo.

Ответы:

1. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con cento ducati.

1. Al bosco l’indomani stava piangendo, quando tornò quel signore.

2. Videro la luce a quella finestra.

3. Era una notte buia, di burrasca.

4. Il vecchio prese la borsa e svenne.

1. Diedero al vecchio metà della loro pesca.

2. Andò a letto strappandosi i capelli.

3. Fecero con lui il patto.

4. Continuò ad andare nel bosco l’indomani.

Il Sole innamorato

Упражнения

1. Выберите правильный вариант:

1. Il sole amava una cometa.

2. Il sole amava una stella.

3. Il sole amava un pianeta.

4. Il sle non amava nessuno.

2. Che cos’è la vergogna?

3. Вставьте пропущенное слово:

1. Il giorno seguente il sole ____ e decise di fare un altro regalo alla stella.

2. Rubò _____ a una cometa e la donò alla stella.

3. Anche questa volta la stella ____ a ridere.

4. Abbiamo ______ di te e del tuo calore!

4. Выберите нужный глагол:

Il terzo giorno il sole ____ del comportamento della bella stella.

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Сказки на итальянском языке с переводом

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📚 «Il rubino meraviglioso» (Gianfrancesco Straparola)
«Чудесный рубин» (Джанфранческо Страпарола)
Итальянские сказки IL_RUBINO (PDF)

📚 «Non sò» (Guido Gozzano)
«Не знаю» (Гуидо Годзано)
Итальянские сказки NONSO (PDF)

📚 «I tre fratelli» (Vittorio Imbriani)
«Три брата» (Витторио Имбриани)
Итальянские сказки I_TRE_FRATELLI (PDF)

📗 Русские народные сказки 📖 Le fiabe popolari russe 📕
на двух языках: русском и итальянском:

📍Сестрица Алёнушка и братец Иванушка — Sorella Aljonushka, fratello Ivanushka
sorella_fratello_СЕСТРИЦА_АЛЕНУШКА_И_БРАТЕЦ_ИВАНУШКА (PDF)

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🍒 Итальянская жизнь
Нам всем есть чему поучиться у итальянцев. Перенять какие-то их привычки или предпочтения в еде… Обо всём подробно, с юмором и любовью.

Тематическая лексика
Интересные подборки, объединенные какой-либо темой, смыслом или правилом. Разъяснения происхождения и формирования слов.

Итальянский в деталях
Объяснения некоторых явлений и правил, тематическая лексика, особенности и нюансы итальянского языка.

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Jacob e Wilhelm Grimm

C’era una volta in un villaggio una bambina, la più carina che si potesse mai vedere. La sua mamma n’era matta, e la sua nonna anche di pìù.
La mamma che era molto buona le aveva fatto fare un cappuccetto rosso, il quale le tornava così bene al viso, che la chiamavano dappertutto Cappuccetto Rosso.

Un giorno sua madre, avendo sfornato delle frittelle, le disse: «Va’ un po’ a vedere come sta la tua nonna, perché mi hanno detto che era un po’ ammalata: e intanto portale queste frittelle e questo vasetto di burro».

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Era una fredda giornata d’inverno e una regina sedeva ricamando accanto alla finestra aperta.
Mentre se ne stava così, si punse un dito con l’ago e tre gocce di sangue caddero sul bianco manto nevoso.
La regina pensò: «Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come la neve!»
Poco dopo diede alla luce una bambina a cui fu dato il nome di Biancaneve.

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by Gioachino Rossini

C’era una volta, in un paese lontano, un gentiluomo vedovo che viveva in una bella casa con la sua unica figlia.
Egli donava alla sua adorata bambina qualsiasi cosa ella desiderasse: bei vestiti, un cucciolo, un cavallo.
Tuttavia capiva che la piccola aveva bisogno delle cure di una madre.Così si risposò, scegliendo una donna che aveva due figlie giovani, le quali, egli sperava, sarebbero diventate compagne di giochi della sua bambina.
Sfortunatamente, il buon uomo morì poco tempo dopo, ed allora la matrigna mostrò la sua vera natura.

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C’era una volta un pescatore di nome Ian.
Un giorno d’inverno non potendo uscire in mare decise di andare nel bosco per raccogliere legna Voleva fare una nuova chiglia per la sua barca.
Aveva appena iniziato la sua ricerca nel bosco quando cominciò a scendere una fitta nebbia.
Decise quindi di riprendere subito la strada di ritorno ma ben presto si perse e alla sera arrivò ai piedi delle montagne.
Stava ormai per coricarsi vicino ad un pino quando vide in fondo al bosco due lumicini.

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La bella Janet era figlia del conte di Lowlands e viveva un castello sulla sommità di una collina.
Un giorno, la fanciulla si stancò di starsene nelle sue stanze e cominciò a passeggiare per i boschi di Carterhaugh.
Il sole splendeva e il bosco era pieno di bellissimi cespugli di rose bianche e di campanule.
Decise allora di raccogliere una rosa ma, non appena l’ebbe fatto, comparve un giovane sul sentiero davanti a lei.
“Io sono il guardiano di questi boschi e controllo che nessuno ne turbi la pace!” sorrise freddamente il ragazzo.
“Io non volevo fare niente di male” gli rispose la ragazza, impaurita “Tu sei il cavaliere delle fate…”

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Non c’è epoca dell’anno più gentile e buona, per il mondo dell’industria e del commercio, che il Natale e le settimane precedenti. Sale dalle vie il tremulo suono delle zampogne; e le società anonime, fino a ieri freddamente intente a calcolare fatturato e dividendi, aprono il cuore agli affetti e al sorriso. L’unico pensiero dei Consigli d’amministrazione adesso è quello di dare gioia al prossimo, mandando doni accompagnati da messaggi d’augurio sia a ditte consorelle che a privati; ogni ditta si sente in dovere di comprare un grande stock di prodotti da una seconda ditta per fare i suoi regali alle altre ditte; le quali ditte a loro volta comprano da una ditta altri stock di regali per le altre; le finestre aziendali restano illuminate fino a tardi, specialmente quelle del magazzino, dove il personale continua le ore straordinarie a imballare pacchi e casse; al di là dei vetri appannati, sui marciapiedi ricoperti da una crosta di gelo s’inoltrano gli zampognari, discesi da buie misteriose montagne, sostano ai crocicchi del centro, un po’ abbagliati dalle troppe luci, dalle vetrine troppo adorne, e a capo chino dànno fiato ai loro strumenti; a quel suono tra gli uomini d’affari le grevi contese d’interessi si placano e lasciano il posto ad una nuova gara: a chi presenta nel modo più grazioso il dono più cospicuo e originale.
Alla Sbav quell’anno l’Ufficio Relazioni Pubbliche propose che alle persone di maggior riguardo le strenne fossero recapitate a domicilio da un uomo vestito da Babbo Natale.

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Hans Christian Andersen

Il farfallone voleva una fidanzata, che ovviamente doveva essere un grazioso fiorellino. Guardò tutti i fiori, ognuno se ne stava tranquillo e piegato sul suo stelo, come una signorina deve stare quando ancora non è fidanzata; ma ce n’erano tanti tra cui scegliere, era difficile, e il farfallone non aveva voglia di stare a cercare; sicché volò dalla margheritina.

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Чтение

В разделе «Чтение» собраны тексты на итальянском языке разных уровней сложности. Тексты легкого уровня полностью переведены на русский язык. Некоторые тексты легкого уровня можно прослушать. К текстам среднего уровня прилагается небольшой пояснительный комментарий. Прежде чем обращаться к помощи перевода, попробуйте прочитать текст и разобраться в нем самостоятельно, весьма часто можно догадаться о значении отдельных незнакомых слов по общему контексту, это помогает развить лингвистическую интуицию, а этот навык нам весьма пригодится в дальнейшем.

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Источник

Итальянские сказки / Fiabe Italiane
Группа авторов, 2015

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Книга содержит двенадцать итальянских сказок на разные сюжеты – как волшебные, так и бытовые. Тексты сказок упрощены и сокращены, сопровождаются комментариями и упражнениями на понимание прочитанного, в конце книги расположен небольшой словарь. Занимательные итальянские сказки позволят вам погрузиться в удивительный мир итальянского фольклора. Чтение итальянских сказок в оригинале не только поможет в изучении языка, но и даст прекрасную возможность познакомиться с культурой Италии. Книга предназначается для тех, кто только начинает свое знакомство с итальянским языком (уровень 1 – для начинающих).

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1. Выберите правильный вариант:

1. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con dieci ducati.

2. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con cento ducati.

3. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio il pesce lucente.

4. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una lanterna magica.

2. Che cos’è un letame?

3. Un animale domestico.

3. Вставьте пропущенное слово:

1. Al bosco ____ stava piangendo, quando tornò quel signore.

2. Videro _____ a quella finestra.

3. Era una notte ____, di burrasca.

4. Il vecchio prese ____ e svenne.

4. Выберите нужный глагол:

Il vecchio ___________ la borsa e svenne.

5. Выберите нужный предлог:

1. Diedero _____ vecchio metà della loro pesca.

2. Andò _____ letto strappandosi i capelli.

3. Fecero _____ lui il patto.

4. Continuò ad andare ____ bosco l’indomani.

6. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. (Andare) tutti i giorni a far legna nel bosco e (vendere) la fascina per comprare il pane.

2. Al bosco l’indomani (stare) piangendo, quando (tornare) quel signore.

3. Stavolta il vecchio li (nascondere) sotto un mucchio di cenere.

4. Il vecchio (prendere) la borsa e (svenire).

7. Ответьте на вопросы:

1. Che cosa faceva il vecchio nel bosco ogni giorno?

2. Chi ha incontrato nel bosco?

3. Perché il vecchio non ha detto niente alla sua moglie?

4. Che cosa ha regalato il signore al vecchio?

5. Che cosa faceva il pesce?

6. Raccontare il testo.

1. Il signore dalla lunga barba dà al vecchio una borsa con cento ducati.

1. Al bosco l’indomani stava piangendo, quando tornò quel signore.

2. Videro la luce a quella finestra.

3. Era una notte buia, di burrasca.

4. Il vecchio prese la borsa e svenne.

1. Diedero al vecchio metà della loro pesca.

2. Andò a letto strappandosi i capelli.

3. Fecero con lui il patto.

4. Continuò ad andare nel bosco l’indomani.

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